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INSIEME PER TRACCIARE SENTIERI DI PACE. TOGETHER WE STAND… DIVIDED WE FALL

Letteratura, storia, canzoni, scienza, religione, in una parola: la Cultura, in un momento di sconvolgimenti fa emergere tante fragilità e ci interroga sulle cause e spinge a cercare soluzioni al disordine planetario nel quale ci dibattiamo, che insieme dobbiamo sanare. L’avverbio insieme è di capitale importanza in questo cambiamento d’epoca che richiede stili di vita diversi. Lo smarrimento provocato da tanti tragici eventi che vuole riportarci nella paura, deve fare appello alla Speranza. Una virtù fondata sulla Fede in Dio, sempre presente nel cammino storico dell’umanità che orienta le scelte, i desideri e la ricerca scientifica su sentieri di pace.

Nella celebrazione del Natale del Signore è risuonato il canto degli angeli e l’augurio di pace agli uomini e alle donne amati dal Signore, nel contempo l’umanità non ha accettato neanche l’invito ad una tregua alle guerre e alle violenze. Inoltre, quando una parte di umanità si è seduta a tavola imbandita di prelibati e abbondanti cibi, un’altra parte si è dovuta accontentare delle briciole per sopravvivere. Non solo non c’è ancora il tentativo di aggiungere posti a tavola per la solidarietà e la condivisione ma si inventano nuove strategie per ridurre i commensali onde evitare di perdere la sensazione di sicurezza e felicità conquistata. In questo preoccupante scenario, gli effetti collaterali sono devastanti, non solo a livello sociale ed economico ma soprattutto psichico e spirituale. Cresce la tendenza all’individualismo e la perdita di quegli ideali che devono proiettare, in particolare i giovani, con coraggio, entusiasmo nel futuro, desiderosi di partecipare al cambiamento sociale anche con lo sforzo di un cambiamento personale. S Antonio abate e s. Nicola, intercedano e ispirino con il loro esempio di vita, la scelta di tener viva costantemente la relazione con Dio, con il prossimo e la creazione. Dobbiamo riprendere il dialogo e la filiale relazione con Dio per superare il fenomeno della secolarizzazione che porta all’egotismo, all’autarchia senza più relazioni né con Dio né con gli altri, e, se rimane ancora una qualche forma di religiosità, viene vissuta in forma intimistica, priva della testimonianza di appartenenza ecclesiale, alla ricerca e affermazione di sé e dell’autoreferenzialità, riscontrabile in associazioni, gruppi di preghiera e singoli che perseguono programmi limitati senza coinvolgersi e far proprio il progetto generale.

Papa Francesco insiste sulla necessità di tracciare e lavorare INSIEME, cioè esprimere solidarietà e fraternità perseguendo diritti umani che sono interdipendenti e indivisibili; salute, istruzione, acqua, ambiente, lavoro, giustizia, libertà, energia che con la fusione nucleare, speriamo che diventerà costante e pulita, e cibo.

Il cibo che è sufficiente per tutti ma per leggi di mercato viene buttato piuttosto che condiviso.

Insieme per superare l’egoismo, il desiderio di far proprio ciò che raggiungiamo con gli occhi e la competizione che invece di produrre benessere, causano speculazione e miseria a milioni di persone e ostacolano la via alla pace.

Insieme si può garantire la sostenibilità alimentare per noi e le future generazioni ristabilendo un equilibrio seriamente compromesso.

Insieme imparare dagli inaspettati e tragici eventi che stiamo sperimentando a costruire un mondo migliore. Come? Con l’ attenzione e la cura, non pensando solo a noi stessi ma ad aprirci e a servire gli altri. Aver cura di noi stessi custodendo questa meravigliosa terra che nutre noi ed ogni forma di vita nel rispetto della ecologia integrale che partendo dalla persona umana ricada sugli ecosistemi e sulla biodiversità. Condividendo le gioie e i dolori, le ansie e gli affanni di tutti soprattutto di quanti muoiono per la verità e la libertà. Coltivando Il desiderio di infinito senza rincorrere applausi, benemerenze, notorietà imparando a vivere e a respirare con tutti gli esseri viventi maneggiandoci con cura perché siamo fragili.

Utopia? – No. Preghiera che con fede e speranza rivolgiamo costante al Signore Gesù perché porti la pace a tutti, asciughi le lacrime provocate dall’assurda violenza. La pace è sì dono dello Spirito, frutto della giustizia e opera della carità che insieme, dobbiamo promuovere. Con affetto:

don Rocco

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